XXL'area di gara


Lo stemma della città di Mondovì Mondovì sorge su un colle al limite delle Langhe, tra montagna, collina e pianura, tra Torino e la Riviera Ligure. Fondata nel 1198, il nome deriva dal fatto che il suo primo nucleo, che oggi corrisponde al rione "Piazza", venne eretto su un'altrura nei pressi di Vicoforte, sede del celebre santuario che vanta la cupola ellittica più grande del mondo. Da "Mont ed Vi", ovvero il Monte di Vicoforte, sarebbe poi derivata l'attuale denominazione della località che nel corso del XVI secolo giunse ad essere la città più popolosa del Piemonte. Nel 1472 vi fu pubblicato il primo libro stampato nella regione e tra il 1560 e il 1566 fu sede della prima università piemontese. Ha dato i natali a Giovanni Giolitti ed è stata decorata al Valor Militare per la Guerra di Liberazione. E' nota per le ceramiche, il Carnevale e la sua ricca tradizione enogastronomica.

Il Monregalese si presenta come un grande anfiteatro circondato da rilievi montuosi a sud e a ovest (tra cui svetta l'inconfondibile piramide del Monviso), da una vasta campagna pianeggiante a nord e da molte colline a est, sottovento quindi ad alcune delle più alte montagne d'Europa che lo proteggono dai forti venti di nord-ovest. Queste condizioni favoriscono un particolare microclima caratterizzato, in media, da circa 300 giorni di bel tempo all'anno.

Le favorevoli condizioni meteorologiche unite alla peculiare natura orogeografica rendono l'area particolarmente adatta alla pratica del volo aerostatico. Il ridosso delle montagne rallenta i venti permettendo voli facili con la possibilità di molti atterraggi intermedi, mentre la configurazione del terreno consente ai palloni un'ottima navigazione e una notevole manovrabilità, tanto che non è infrequente riuscire a ritornare al punto di decollo. Le possibilità di atterraggio sono sempre numerose e le molte strade campestri facilitano il recupero del pallone.



Il campionato italiano torna per la quarta volta in sei anni a Mondovì, localit%agrave che vanta una lunga e consolidata tradizione per i voli in pallone dopo essere stata la culla della sua rinascita tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 del Novecento, grazie all'intraprendenza e all'ostinazione dell'allora presidente dell'Aeroclub di Levaldigi, l'ingegner Gallo Orsi, che superando notevoli difficoltà burocratiche era riuscito ad importare e ad immatricolare per la prima volta una mongolfiera nel nostro Paese. Presso l'aeroporto di Cuneo-Levaldigi, per opera dei piloti Giovanni Aimo e Paolo Contegiacomo, che avevano conseguito l'abilitazione inglese, nacque così la prima scuola italiana per il pilotaggio di palloni ad aria calda. A Mondovì volano regolarmente alcuni dei più forti piloti italiani e nella zona sono attive due scuole di volo.

La popolazione locale è dunque abituata da lungo tempo alla presenza dei palloni e dei loro piloti ed equipaggi verso i quali mostra sempre interesse e simpatia. Mondovì ospita inoltre ogni anno il Raduno internazionale dell'Epifania giunto quest'anno alla 27a edizione. Nel 2005 è nato qui il primo aeroclub monospecialità italiano dedicato all’aerostatica e nel 2007 è stato inaugurato il "Porto aerostatico", una struttura permanente unica nel suo genere, appositamente progettata per l'attività aerostatica. Infine, nel 2009 Mondovì è stata la sede delle gare di mongolfiera dei World Air Games. Quello di Mondovì è stato il primo comune italiano a dotarsi di una mongolfiera con il proprio stemma.




Una suggestiva immagine invernale del Monregalese, con le Alpi Marittime e, sulla destra,
l'inconfondibile piramide del Monviso (Courtesy Giovanni Aimo)



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