XXL'area di gara


Lo stemma della città di Mondovì Il Monregalese si presenta come un grande anfiteatro circondato da rilievi montuosi a sud e a ovest (tra cui svetta l'inconfondibile piramide del Monviso), da una vasta campagna pianeggiante a nord e da molte colline a est, sottovento quindi ad alcune delle più alte montagne d'Europa che proteggono la zone dai forti venti di nord-ovest. Queste condizioni favoriscono un particolare microclima caratterizzato da molti giorni di bel tempo all'anno. Le favorevoli condizioni meteorologiche unite alla peculiare natura orogeografica rendono l'area particolarmente adatta alla pratica del volo aerostatico. Il ridosso delle montagne rallenta i venti, mentre la configurazione del terreno consente ai palloni un'ottima navigazione e una notevole manovrabilità, tanto che non è infrequente riuscire a ritornare al punto di decollo. Le possibilità di atterraggio sono sempre numerose e le molte strade campestri facilitano il recupero del pallone.

Il campionato italiano torna per la sesta volta a Mondovì, località che vanta una lunga e consolidata tradizione per i voli in pallone dopo essere stata la culla della rinascita del volo in momgolfiera i Italia tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 del Novecento, grazie all'intraprendenza e all'ostinazione dell'allora presidente dell'Aeroclub di Levaldigi, l'ingegner Gallo Orsi, che superando notevoli difficoltà burocratiche era riuscito ad importare e ad immatricolare per la prima volta una mongolfiera nel nostro Paese. Presso l'aeroporto di Cuneo-Levaldigi, per opera dei piloti Giovanni Aimo e Paolo Contegiacomo, che avevano conseguito l'abilitazione inglese, nacque così la prima scuola italiana per il pilotaggio di palloni ad aria calda. A Mondovì volano regolarmente alcuni dei più forti piloti italiani e nella zona sono attive due scuole di volo.

Mondovì ospita ogni anno il Raduno internazionale dell'Epifania. Nel 2005 è stato fondato l'Aeroclub "Mongolfiere di Mondovì", il primo aeroclub monospecialità italiano dedicato all'aerostatica e nel 2007 vi è stato inaugurato il "Porto aerostatico", una struttura permanente unica nel suo genere, appositamente progettata per l'attività aerostatica e dove è stabilito il quartier generale del campionato. Nel 2009 Mondovì è stata anche la sede delle gare di mongolfiera dei World Air Games. La popolazione locale è, dunque, abituata da lungo tempo alla presenza dei palloni e dei loro piloti ed equipaggi verso i quali mostra sempre disponibilità e simpatia. Quello di Mondovì è stato, inoltre, il primo comune italiano a dotarsi di una mongolfiera per promuovere il proprio nome e la propria immagine.



La città di Mondovì sorge su un colle al limite delle Langhe, tra Torino e la Riviera Ligure. Fondata verso la fine del XII secolo, il suo nome deriva forse dal fatto che il primo nucleo abitato, che oggi corrisponde al rione "Piazza", venne eretto al "Monte di Vico", un'altura nei pressi del borgo di Vico (dal 1863 denominato Vicoforte, sede del celebre santuario che vanta la cupola ellittica più grande del mondo). Da "Mont ed Vi", ovvero Monte di Vico, sarebbe poi derivata l'attuale denominazione del nucleo primigenio della Villa Nova, successivamente denominato Montis Regalis. Nel corso del XVI secolo, Monsovì giunse ad essere la città più popolosa del Piemonte. Nel 1472 vi fu pubblicato il primo libro stampato nella regione e tra il 1560 e il 1566 fu sede della prima università piemontese. Ha dato i natali a Giovanni Giolitti ed è stata decorata al Valor Militare per il suo contributo alla Guerra di Liberazione. E' la quinti città della "Provincia Granda" (la provincia di Cuneo) ed è una delle cosiddette "sette sorelle", la sette città più importanti della provincia. E' nota per le ceramiche, il Carnevale e la sua ricca tradizione enologica e gastronomica.




Una suggestiva immagine invernale del Monregalese, con le Alpi Marittime e, sulla destra,
l'inconfondibile piramide del Monviso (Courtesy Giovanni Aimo)



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