2017 + MONDOVI' = 30
E sono trenta! Con l'edizione di quest'anno, dal 27 settembre al 1 ottobre, il Campionato italiano taglia questo importante traguardo e lo festeggia a Mondovì, località che dopo essere stata la culla della rinascita del moderno volo aerostatico in Italia, negli anni '70 del secolo scorso, nel tempo si è conquistata a buon diritto il titolo di capitale italiana del volo in mongolfiera. Quanti di coloro che furono presenti alla prima, un po' artigianale edizione del campionato lo avrebbero immaginato?
Giovanni Aimo, Paolo Barbieri, Alessandra Benso, Paolo Bonanno, Nello Charbonnier, Ivo Corradi, Davide Raschieri e Vanni Zannoni furono gli 8 pionieri che si sfidarono per la prima volta nei cieli di Scandiano (in provincia di Reggio Emilia) dal 28 al 31 maggio del 1988. La competizione si limitò alla cosiddetta "caccia alla volpe", senza una mappa ufficiale e senza la presenza di commissari di gara. Vinse Paolo Barbieri davanti a Paolo Bonanno e a Giovanni Aimo inaugurando l'Albo d'oro di quella che sarebbe poi diventata la massima manifestazione agonistica dell'aerostatica italiana.
All'epoca l'aerostatica nel nostro paese non era nemmeno riconosciuta tra le discipline sportive aeronautiche. Presso l'Aeroclub d'Italia era stata istituita una “Commissione tecnica temporanea per l'aerostatica". In seguito sarebbe nata la FITA (Federazione italiana di aerostatica) che, tra alterne vicende, per anni ha disciplinato la pratica sportiva svolgendo un'essenziale funzione di organizzazione e promozione e partecipando attivamente anche al rinnovamento dell'AeCI fino all'adozione del nuovo statuto e al conseguente scioglimento per far posto all'attuale “Sottocommissione tecnica di specialità”.
Dopo i primi campionati senza commissari di gara si passò a invitarne dall'estero fino a quando fu formato il primo gruppo di observer italiani che negli anni successivi sarebbero stati chiamati nelle più importanti manifestazioni internazionali in tutta Europa, negli Stati Uniti, in Giappone ed in Australia facendosi ovunque apprezzare per la loro competenza e la loro simpatia. Oggi che la tecnologia ha ormai di fatto preso il loro posto, da quella "scuola" provengono i commissari e i direttori di gara di casa nostra che negli ultimi anni hanno validamente guidato il campionato.
Dalle prime, un po' incerte edizioni, con un'organizzazione ancora tutta da inventare, il campionato italiano nel corso degli anni ha consolidato la propria funzione e, malgrado qualche passo falso e le notevoli difficoltà e i problemi che di volta in volta è stato necessario affrontare e risolvere, pur nelle sue piccole dimensioni si è saputo ritagliare il proprio spazio, attirando in più di un'occasione anche piloti provenienti dall'estero.
Va anche ricordata l'evoluzione tecnologica e dei materiali che ha portato alla costruzione di palloni sempre più affidabili e di bruciatori sempre più silenziosi ed efficienti. La tecnologia si è insediata a bordo delle mongolfiere anche per quanto riguarda gli apparati elettronici e i software impiegati per la gestione del volo ed il controllo della navigazione. Lo stesso discorso vale per la direzione dei voli: dalla pianificazione delle gare, all'elaborazione dei dati, al calcolo di punteggi e classifiche.
Questi pochi brevi cenni solo per ricordare quanto ormai sia lunga la storia del campionato italiano e per dire di come, pur con i suoi piccoli numeri, esso si sia ritagliato uno spazio significativo, tra le manifestazioni sportive aeronautiche del nostro Paese. Per questo Mondovì, con l'Aeroclub Mongolfiere - primo aeroclub monospecialità di aerostatica nato in Italia, organizzatore anche dell'annuale Raduno internazionale dell'Epifania - ed il Porto aerostatico, una struttura unica nel suo genere in Italia appositamente progettata per l'attività aerostatica, è la sede più adatta per ospitare questa importante edizione del Trentennale.
Da quella prima edizione del 1988 ad oggi tante cose sono successe e tante persone hanno contribuito a far vivere il campionato: piloti, equipaggi, observer, ufficiali di gara, addetti all'organizzazione. Alcuni hanno continuato a partecipare nel corso degli anni, altri no pur essendo tutt'ora in attività, altri ancora non erano magari nemmeno nati quando il campionato muoveva i primi passi: a tutte e tutti va un grazie speciale per aver contribuito a farlo crescere. Poi ci sono coloro che in questi anni ci hanno lasciato ma sono sempre nei nostri cuori e continuano a volare con a noi.
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