home :: storia :: tecnica :: eventi :: gare e raduni :: campionato :: cronache :: galleria :: fita :: scuola volo :: equipaggi observer :: aerostati italiani :: libri :: meteo :: hall of fame :: glossario :: faq :: link :: chi siamo :: contatti :: mappa


L'organizzazione dell'attività sportiva aerostatica in Italia

Nel giugno del 2013 è entrato in vigore il nuovo statuto dell'Aero Club d'Italia che ha escluso le federazioni sportive aeronautiche dal nuovo assetto giuridico dell'ente. Esse hanno pertanto cessato di esistere e le loro funzioni sono state assunte dalle Sezioni Tecniche di Specialità (STS) create per ciascuna delle specialità aeronautiche previste dallo statuto dell'AeCI.

Le STS sono organismi con funzioni consultive in campo agonistico: possono quindi proporre alla Commissione Centrale Sportiva Aeronautica dell'AeCI le linee di indirizzo sulla quali impostare di anno in anno i programmi di attività agonistica nonché ogni altra proposta che interessi le rispettive specialità. La CCSA, secondo quanto stabilito dal codice sportivo della Federazione Aeronautica Internazionale, è il massimo organo sportivo aeronautico nazionale.

Tra i suoi molti compiti la CCSA propone agli organi direttivi dell'AeCI il calendario sportivo nazionale e il Regolamento Sportivo Nazionale, adotta i regolamenti tecnici delle varie discipline agonistico-sportive, definisce lo svolgimento dell'attività agonistica sportiva, anche su parere delle STS interessate, e stabilisce la composizione delle squadre e delle rappresentative dell'Aero Club d'Italia che partecipano a campionati o manifestazioni internazionali nelle varie discipline.

La CCSA inoltre propone l'assegnazione di contributi in favore degli aeroclub federati per l'attività sportiva agonistica e si occupa dell'organizzazione di corsi per i giudici e i commissari sportivi per le varie specialità aeronautiche. Può inoltre proporre l'istituzione di nuove specialità aeronautiche o la modifica di quelle esistenti.

Il nuovo assetto giuridico e organizzativo dell'AeCI ha quindi determinato anche la cessazione delle attività della Federazione Italiana di Aerostatica creata nel 1997 per riunire e coordinare praticanti e appassionati e diffondere in Italia l'attività del volo sportivo aerostatico. Qui di seguito un breve storia della FITA.


Vai al sito dell'Aero Club d'Italia




Breve storia della Federazione Italiana di Aerostatica

La Federazione Italiana di Aerostatica fu fondata nel 1997 allo scopo di riunire tutti coloro che erano interessati alla pratica dell'aerostatica in tutte le sue forme e di promuovere attività sportive, culturali, sociali e ricreative in modo da diffondere la cultura aerostatica e la realtà dell'aerostatica italiana, sostenere la pratica del volo, favorire la circolazione delle informazioni e l'aggiornamento tecnico, incrementare la sicurezza del volo, stabilire e mantenere relazioni con organismi analoghi e rappresentare gli interessi dell'aerostatica italiana presso le autorità aeronautiche e sportive e le istituzioni nazionali e internazionali.

L'idea di una federazione che riunisse tutti coloro che a diverso titolo nel nostro paese praticano il volo più leggero dell'aria risale alla prima metà degli anni '90. Durante un raduno organizzato a Roma dal pilota Giuseppe Copparoni si cominciò a ragionare attorno all'idea di superare i limiti di quella che allora era la Commissione Tecnica Temporanea per l'Aerostatica istituita presso l'Aero Club d'Italia. Commissione "temporanea" perché all'epoca, il volo in pallone libero e in dirigibile non figurava ancora tra le specialità sportive aeronautiche riconosciute formalmente dall'AeCI. L'idea della federazione venne poi rilanciata da Cesare Gardini nel 1994 dalle pagine del suo Taccuino Aerostatico e raccolse molti consensi (in seguito, lo stesso Gardini avrebbe invece preso una posizione piuttosto critica nei confronti della Federazione). Nonostante l'esigenza di una federazione fosse, dunque, ampiamente condivisa, per diverso tempo ancora non si riuscì a dare vita a nulla di concreto.

Le basi per la costituzione della federazione furono finalmente gettate nel dicembre del 1996 quando a Trento, presso il Museo dell'Aeronautica "G.Caproni", per iniziativa della contessa Maria Fede Caproni si riunì una conferenza nazionale per l'aerostatica che per due giorni mise a confronto piloti, praticanti, appassionati e rappresentanti dell'AeCI. A seguito delle decisioni prese in quella occasione, nel marzo del 1997 fu convocata a Reggio Emilia l'assemblea costituente che approvò lo statuto ed elesse gli organi direttivi di quella che venne battezzata Federazione Italiana di Aerostatica. Marco Majrani, giornalista e fotografo, autore di numerosi saggi sulla storia dell'aerostatica italiana e che molto aveva fatto per la sua nascita ne divenne il primo presidente, mentre la contessa Caproni fu eletta presidente onoraria.

Dopo un periodo iniziale di entusiasmo e di grande slancio organizzativo, la Federazione si trovò tuttavia ben presto a fare i conti con problemi di vario tipo, gli stessi che fino a quel momento in diverso avevano frenato lo sviluppo della pratica aerostatica nel nostro paese. Questo determinò un rallentamento dell'attività della Federazione fino alla sua quasi totale sospensione. Nel frattempo a Marco Majrani era succeduto alla presidenza il pilota Nello Charbonnier, tre volte campione italiano. Nel 2002, l'assemblea degli iscritti convocata in occasione del campionato italiano di Narni, dovette constatare l'inadeguatezza organizzativa della Federazione. Fu quindi eletto un "triumvirato" (formato da Marco Majrani, Roberto Spagnoli e Giovanni Aimo, pilota plurititolato che ha contribuito in maniera fondamentale alla rinascita del volo in mongolfiera in Italia) con il compito di elaborare un nuovo statuto e di convocare un'assemblea di rifondazione che si svolse qualche mese dopo.

Con una struttura più agile e la dinamica direzione di Donatella Ricci, eletta alla presidenza, la FITA rilanciò la propria attività puntando prima di tutto a riunire la gran parte dei praticanti del nostro Paese (piloti, equipaggi, commissari di gara e appassionati). Quindi fu dedicata molta cura ai rapporti con le autorità aeronautiche e sportive, alla sicurezza del volo e all'aggiornamento tecnico dei piloti. La FITA sovrintese, inoltre, al campionato nazionale e fu presente a diverse manifestazioni aeronautiche, promuovendo vari eventi con lo scopo di avvicinare più gente possibile alla pratica del volo più leggero dell'aria.

La FITA è stata molto attiva in particolare per ottenere il riconoscimento effettivo della realtà storica, culturale e sportiva dell'aerostatica italiana. Tra il 2002 e il 2005 gli organi direttivi si impegnarono in particolare per ottenere dalle autorità e dagli enti aeronautici il riconoscimento dell'aerostatica come specialità sportiva e della FITA come suo legittimo rappresentante ufficiale. In questo ambito, insieme alle federazioni della altre specialità sportive aeronautiche, la FITA partecipò attivamente al rinnovamento dell'AeCI, anche presso le competenti sedi internazionali. L'obiettivo fu raggiunto nel 2005 e in seguito a ciò fu adottato un nuovo statuto conforme alle nuove direttive dall'Aero Club d'Italia, mentre i rappresentanti della FITA entrarono negli organi direttivi dell'ente, garantendo così quella rappresentanza che l'aerostatica, nonostante sia la più antica spacialità aeronautica, non aveva ancora avuto ufficialmente.

Nel 2010, un nuovo adeguamento dello statuto dell'AeCI è intervenuto a mutare ancora una volta la natura e le funzioni delle federazioni sportive aeronautiche. Infine, nel giugno 2013, l'entrata in vigore del nuovo statuto dell'Aero Club d'Italia, che ha posto fine ad anni di incertezza organizzativa, ha definitivamente escluso le federazioni sportive aeronautiche dal nuovo assetto giuridico dell'ente trasferendo le loro funzioni sono alle Sezioni Tecniche di Specialità (STS), istituite per ciascuna delle specialità sportive riconosciute, compresa quella del volo libero in pallone e in dirigibile: anche la FITA, dunque, ha cessato di esistere.

Nonostante i molti problemi che ha dovuto affrontare nel corso della sua esistenza e alcuni limiti organizzativi, la FITA ha avuto un ruolo non secondario nello sviluppo dell'aerostatica italiana. Per oltre un quindicennio ha dato una voce ed una rappresentanza a coloro che praticano questo sport, ha offerto una casa comune ai piloti e ha favorito la formazione dei commissari di gara, ponendosi come interlocutore delle autorità aeronautiche, sia sportive che civili. Per questo, prima di scrivere la parola "fine" sulla sua vicenda, ci sembra giusto ringraziare tutti coloro che, in questi anni, hanno dedicato il loro tempo e del loro entusiasmo alla vita della Federazione. Alcuni di questi amici, nel frattempo, ci hanno purtroppo lasciato: anche per questo è importante non dimenticare questo piccolo, ma significativo capitolo della storia dell'aerostatica italiana.



[home page]