home :: storia :: tecnica :: eventi :: gare e raduni :: campionato :: cronache :: galleria :: fita :: scuola volo :: equipaggi observer :: aerostati italiani :: libri :: meteo :: hall of fame :: glossario :: faq :: link :: chi siamo :: contatti :: mappa


Aerostati italiani

Per tutto l'Ottocento e fino ai primi decenni del '900 i palloni a gas hanno dominato incontrastati la scena dell'aerostatica per motivi legati alla tecnologia allora disponibile che rendeva i palloni ad aria calda (cioè le mongolfiere propriamente dette) molto più difficili e complicati da gestire. Solo alla fine degli anni Trenta del secolo scorso il pallone ad aria calda cominciò ad essere ripreso in considerazione, anche se alcuni sporadici tentativi non erano mancati nel decennio precedente. Passata la seconda guerra mondiale, negli Stati Uniti, anche grazie alla spinta dei militari, furono ripresi gli studi e gli esperimenti che proseguirono per tutti gli anni '50. La data ufficiale della rinascita della mongolfiera viene solitamente collocata nel 1960, precisamente il 22 ottobre, quando Ed Yost, fondatore della Raven Industries, volò per mezz'ora con un pallone da 1150 mc tipo "Vulcoon", in cui l'aria all'interno dell'involucro era riscaldata per mezzo di un bruciatore a gas in acciaio come avviene nelle mongolfiere attualmente impiegate in tutto il mondo. Quella di Yost (scomparso nel 2005) è considerata, infatti, la prima vera mongolfiera dell'era moderna. In Italia, come è spiegato nella sezione dedicata alla Storia dell'aerostatica nel nostro paese, dalle imprese dei pionieri fino ai giorni nostri, l'attività aerostatica non ha praticamente mai conosciuto soste, ma, esattamente come all'estero, fino a qualche decennio fa, essa è stata legata ai palloni a gas e ai dirigibili (settore nel quale vantiamo alcuni notevoli primati sia per quanto riguarda la ricerca che la costruzione). Nel secondo dopoguerra, Enzo Cisaro e Franco Segre hanno mantenuto in vita la tradizione del volo con i palloni a gas. In Italia Cisaro è attualmente l'unico istruttore di pallone a gas ed il solo pilota di questo tipo di palloni insieme a Giovanni Aimo.

La prima mongolfiera moderna fu importata dall'Inghilterra in Italia all'inizio degli anni Settanta dall'avvocato Franco Segre che può quindi essere considerato a buon diritto il pioniere della rinascita di questo tipo di aerostato nel nostro Paese. La vicende di Segre e dei suoi palloni è abbastanza complicata. Del resto in quegli anni la normativa era ancora piuttosto approssimativa, e da noi pressoché inesistente. E' quindi complicato ricostruire con esattezza gli avvenimenti legati a quel periodo per molti versi eroico. Vi rimandiamo comunque alla pagina dedicata a Franco Segre nella Hall of Fame di Aerostati.It. Segre, tra l'altro, partecipò anche all prima edizione dei campionati mondiali di volo in mongolfiera che si svolsero nel 1973 ad Albuquerque (Nuovo Messico). Tra i primi a praticare il volo in mongolfiera in Italia negli anni '70, insieme a Segre, ci fu anche lo scultore Piero Porati. Nel 1977 il brevetto di volo conseguito da Porati nel Regno Unito venne finalmente riconosciuto anche dalle autorità aeronautiche italiane ed è, dunque, a tutti gli effetti la prima licenza di pilota di pallone rilasciata nel nostro paese. Nel 1979, l'allora presidente dell'Aeroclub di Cuneo Levaldigi, l'ingegner Gallo Orsi, acquistò in Inghilterra una mongolfiera e, dopo aver affrontò tutte le lungaggini e gli infiniti ostacoli della burocrazia di casa nostra, riuscì ad ottenerne l'immatricolazione: I-SLZO (oggi purtroppo perduta) risulta essere quindi la prima mongolfiera immatricolata nel nostro paese. Il pallone restò però inutilizzato fino al 1980 quando, grazie alla presenza a Cuneo di Tom Sage, istruttore di volo e cofondatore della Cameron Balloon di Bristol, l'ingegner Gallo Orsi sempre a Levaldigi fondò la prima scuola italiana di pilotaggio di mongolfiere con Giovanni Aimo e Paolo Contegiacomo che in seguito diventeranno due autentiche colonne dell'aerostatica italiana (Contegiacomo morirà prematuramente nel 1996 in un incidente automobilistico). I primi raduni aerostatici del dopoguerra in Italia si tennero nel 1983 a Milano, per celebrare la nascita del volo aerostatico, e l'anno successivo, a Brugherio, per celebrare il primo volo in Italia compiuto da Paolo Andreani duecento anni prima. Nel 1988 a Scandiano (in provincia di Reggio Emilia) si tenne il primo campionato italiano di volo in mongolfiera, mentre nel 1996 la Valle d'Aosta ospitò il 5° campionato mondiale per dirigibili ad aria calda. Nel 2009 Mondovì ha ospitato le gare di aerostatica della terza edizione dei World Air Games.



Questo filmato Super8 messo in rete da Pietro Contegiacomo mostra Paolo Contegiacomo a Ceva nel 1983 che gonfia la mongolfiera I-SLZO, la prima immatricolata in Italia, quando ancora non si utilizzavano i ventilatori a motore.



In Italia i piloti in attività sono alcune decine. Una ventina sono quelli che partecipano più o meno regolarmente al campionato nazionale che si svolge ogni anno, di solito nel mese di settembre o di ottobre. Non sono molti, in assoluto, ma in proporzione al totale dei piloti che volano effettivamente non sono nemmeno pochi. Anche nel Regno Unito i piloti che partecipano al campionato nazionale sono circa una ventina, ma su un migliaio e mezzo di praticanti, mentre in Francia, che in Europa vanta il campionato più numeroso, su circa un migliaio di piloti in attività, i partecipanti al campionato sono una cinquantina. Ogni anno nel nostro Paese si tiene una decina di reduni: ad alcune di queste manifestazioni partecipano anche decine di palloni provenienti da tutto il mondo. Dal 1997 la Federazione Italiana di Aerostatica (FITA), fondata grazie all'impegno di alcuni piloti, commissari di gara e appassionati per riunire tutti coloro che a diverso titolo praticano o sono interessati al volo "più leggero dell'aria" ha promosso e coordinato la pratica sportiva e la cultura dell'aerostatica nel nostro Paese. Nel 2013, con l'entrata in vigore del nuovo statuto dell'Aero Club d'Italia, questa attività è stata assorbita dalla competente "sezione tecnica di specialità" e la FITA ha cessato di esistere.
In Italia non esistono attualmente case costruttrici di aerostati, ma a Mondovì opera la Bonanno Balloons del pluricampione italiano Paolo Bonanno che oltre a costruire le mongolfiere con cui vola, progetta e realizza bruciatori ed altri apparati per i più importanti costruttori intermazionali.



[home page]