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17° CAMPIONATO ITALIANO
DI VOLO IN MONGOLFIERA
Carpineti 2004


Un'immagine dell'area in cui si è svolto il Campionato (foto R.Spagnoli). Dopo l'annullamento, a causa della neve, dell'edizione che avrebbe dovuto svolgersi dal 18 al 23 febbraio scorso, il 17° Campionato Italiano di Volo in Mongolfiera si è regolarmente svolto dal 2 al 6 giugno 2004 sempre a Carpineti, nel cuore dell'Appennino Reggiano. Il Campionato Italiano è così tornato dopo qualche anno in Emilia. Questa volta però anziché in pianura le gare si sono tenute nel medio Appennino e i voli sono risultat assai interessanti a causa della conformazione del territorio che ha inserito un ulteriore motivo di impegno per i piloti che si sono contesi il titolo.
In questa stessa zona durante tutto l'anno è possibile compiere voli in mongolfiera tra valli e colline per ammirare dall'alto spettacolari ambienti naturali, come la Pietra di Bismantova, e storici, come i castelli di Matilde di Canossa. Non a caso, infatti, da qualche anno nel mese di febbraio Carpineti ospita un raduno internazionale di mongolfiere nella settimana attorno al giorno di San Valentino.

L'interno di una mongolfiera durante il gonfiaggio (foto R.Spagnoli). Al campionato di quest'anno Luciano Lanzoni, che aveva conquistato il suo primo titolo nazionale lo scorso anno a Mestrino (Vi) dopo anni di ottimi piazzamenti, è stato chiamato a difendere il primato dagli altri agguerriti concorrenti fermamente intenzionati a "scucirgli" lo scudetto dalla mongolfiera.
Alla fine però ha prevalso il veterano Giovanni Aimo che ha messo tutti in riga con una impressionante regolarità di risultati che ha lasciato davvero poco spazio agli avversari. Aimo, che si è aggiudicato anche il Trofeo FITA messo in palio anche quest'anno dalla Federazione Italiana di Aerostatica, ha conquistato così il suo sesto titolo nazionale eguagliando il record di Paolo Bonanno che a Carpineti si è piazzato secondo, mentre il giovane Igor Charbonnier, bissando il terzo posto dello scorso anno, si conferma ormai una realtà della nostra aerostatica.
Ricordiamo che la classifica finale del campionato 2004 è valida per la designazione dei piloti che rappresenteranno il nostro paese ai campionati europei che si svolgeranno nel meggio del 2005 a Debrecen in Ungheria.

| I concorrenti | La Direzione di gara | La classifica | Il Trofeo Fita | Le immagini | Febbraio 2004 |


Carpineti è una tranquilla località di poco più di 4000 abitanti situata nella valle del torrente Tresinaro, nel cuore dell'Appennino reggiano. L'area è dominata dalla Pietra di Bismantova, caratteristica montagna dalla cima piatta, con pareti in parte strapiombanti molto frequentate dagli appassionati di arrampicata. Oltre che su diverse piccole industrie, l'economia locale è basata sull'artigianato, sul turismo, sull'allevamento e sui prodotti gastronomici tipici (parmigiano reggiano di montagna, salumi, tortelli e vini) che rappresentano un'opportunità per i visitatori alla ricerca dei sapori della tradizione italiana.
Il paese di Carpineti appartiene alle terre di Matilde di Canossa, caratterizzate da castelli, borghi medievali e paesaggi spettacolari ed è dominato dal monte Antognano su cui si trova il Castello delle Carpinete, già menzionato in documenti molto antichi e i cui resti sono stati recentemente restaurati, particolarmente legato alla memoria della contessa Matilde. La struttura del maniero è quella di un "castello-recinto" con una cinta muraria a pianta irregolare. All'estremità del lato corto meridionale si trova un torrione rotondo a difesa dell'ingresso del castello mentre all'interno si trova il mastio, un'imponente torre a pianta quadrata. Nel 1077 la fortezza ospitò papa Gregorio VII, reduce dall'incontro di Canossa, mentre nel 1092 Matilde riunì a Carpineti l'assemblea di vescovi, prelati e monaci che decise la continuazione della guerra contro Enrico IV. La morte di Matilde nel 1115 chiuse il periodo più ricco di avvenimenti nella storia del castello che nei secoli seguenti vide avvicendarsi diversi proprietari, fra i quali, nel secolo XVI, anche il leggendario "bandito della montagna" Domenico Amorotto. Le ricerche hanno permesso di mettere alla luce la struttura della fortificazione, con il palazzo posto sul lato orientale e, al centro, tra il mastio e il palazzo, alcuni locali fra cui una chiesetta, della quale è visibile vedere la pavimentazione originaria risalente al periodo di Matilde di Canossa. Appena sotto il castello si trova una chiesa romanica dedicata a Sant'Andrea con la vicina canonica che oggi ospita un ristorante.