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I WAG 2009 A MONDOVI'


Ventotto piloti in rappresentanza di ventuno Paesi, ventiquattro task disputati in otto voli (sui dieci previsti) nell'arco di cinque giorni di gara, due medaglie alla Germania e una agli Stati Uniti. Con queste cifre si può riassumere, in estrema sintesi, la competizione del volo in mongolfiera dei World Air Games che si sono svolti in Italia dal 6 al 14 giugno. A racchiudere tutto questo la cittadina di Mondovì che con Avigliana (per deltaplani e parapendio) e Torino (per tutto il resto) ha ospitato la terza edizione dei WAG.

A contendersi il titolo di "World Air Games Champion" per le mongolfiere c'erano alcuni dei migliori piloti del mondo come il francese Francois Messines, campione del mondo e campione europeo in carica, e il tedesco Uwe Schneider, numero 1 della ranking list mondiale, vincitore della prima edizione dei WAG che si disputò in Cappadocia, il giapponese Masahiko Fujita, vincitore della seconda edizione svoltasi in Andalusia, gli statunitensi John Petrehn e Joe Heartsill, già campioni del mondo rispettivamente nel 2006 e nel 1995. L'Italia era rappresentata dal due volte campione nazionale Igor Charbonnier, che ha preso il posto di Giovanni Aimo a cui è stata affidata la direzione dell'organizzazione dell'evento affidata all'Aeroclub Mongolfiere di Mondov6igrave.

Come per il campionato italiano svoltosi a Mondovì nel luglio 2008 e valevole come "test event" dei WAG 2009, le gare delle mongolfiere sono state dirette dallo statunitense David Levin (campione mondiale di mongolfiera nel 1985 e di palloni a gas nel 1992), coadiuvato dall'olandese Mathijs De Bruijn. Proveniente dagli Usa anche il "Chief scoring officier", Mike Gilligan, mantre la francese Nathalie Dantan ha coordinato i team di misurazione. Paolo Bonanno, laureatosi per la settima volta campione italiano l'anno scorso proprio a Mondovì, era invece il responsabile della sicurezza, mentre Nicole Maillefer ha curato le relazioni con agricoltori e proprietari dei terreni. La giuria internazionale era presieduta da Jean Claude Weber, presidente della Commissione Internazionale per l'Aerostatica della Federazione Aeronautica Internazionale.

Sotto la direzione di David Levin e Mathijs De Bruijn, i piloti in gara si sono affrontati nelle varie prove sempre con notevole impegno. La classifica ha cominciato a delinearsi chiaramente quasi subito e ben presto sono emersi i piloti che con il susseguirsi delle gare hanno via via consolidato la loro posizione dominante. I tedeschi Uwe Schneider e Sven Gohler hanno fatto intendere praticamente fin dall'inizio l'intenzione di fare sul serio, ma hanno dovuto vedersela soprattutto con gli statunitensi Joe Heartsill e John Petrehn, con il giapponese Masahiko Fujita ed il figlio Yudai, lo svizzero Stefan Zeberli, l'olandese Jan Timmers, il russo Alexey Medvedskiy, il britannico Neil Gabriel e l'italiano Igor Charbonnier.

Proprio Charbonnier ha infiammato le speranze del pubblico di casa restando nelle primissime posizioni fino alla vigilia dell'ultimo giorno di gare e mettendo una seria ipoteca su una medaglia. Alla vigilia dell'ultima giornata, infatti, era secondo con ottime possibilità di salire sul podio se non di puntare addirittura alla vittoria finale. Nel penultimo volo, però, è stato tradito dal suo pallone ed un cedimento dell'involucro lo ha costretto a scendere a terra escludendolo da tre task e facendogli perdere punti preziosi. Dopo essere riuscito a sostituire il pallone, Charbonnier è riuscito a presentarsi regolarmente al via per l'ultimo volo nel pomeriggio di venerdì 12 giugno, ma la sua posizione in classifica generale era ormai compromessa. Nonostante questo, l'azzurro è riuscito ugualmente a contenere i danni chiudendo con un onorevole ottavo posto che resta la migliore prestazione di sempre a livello internazionale per un pilota italiano. Ha nettamente deluso, invece, il francese Francois Messines, campione mondiale ed europeo in carica, clamorosamente ultimo e mai seriamente in gara. Una defaillance che Messines, come ci ha spiegato lui stesso, ha attribuito ad una sorta di rilassamento sopravvenuto dopo la conquista dei due titoli. L'altro francese in gara, Jean-Pierre Heleu, 6egrave stato invece protagonista di una collisione con cavi telefoni ed elettrici e conseguente atterraggio molto duro ma per fortuna senza conseguenze.

Igor Charbonnier in azione su un bersaglio ai WAG 2009 Elemento multimediale non supportato!
(Video Aerostati.It rilasciato con licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0 IT)


Per quanto riguarda i vincitori vale più che mai il detto "la classe non è acqua". La medaglia d'oro, Sven Goehler, 32 anni, ha al suo attivo 1600 ore di volo, ha partecipato ad un evento FAI di prima categoria nel 2001 ed era reduce dalla partecipazione ai mondiali tenutisi nel 2008 a Hofkirchen (Austria). E' indubbio che la scuola tedesca continua a sfornare piloti: Goheler è sempre stato nei primi posti della classifica e da un certo punto non ha più fatto mistero di puntare alla vittoria finale. Della medaglia d'argento che dire? Basta il nome: Uwe Schneider, 47 anni, 2200 ore di volo, praticante da quando aveva 17 anni, ha partecipato per la prima volta ad una competizione di prima categoria a 25 anni. E' il numero 1 del ranking mondiale, un Numero 1 che però spesso arriva secondo, come a Mondovì. Va anche detto però che il campione tedesco, partito un po' sotto tono, ha poi realizzato una rimonta tale da far pensare che con i due voli annullati (e quindi con altri 5 o 6 task a disposizione) avrebbe potuto probabilmente arrivare all'oro. Al terzo posto lo statunitense Joe Hearthsill, 59 anni e 2000 ore di volo all'attivo, campione mondiale nel 1995, vice campione nel 2006 anno in cui è arrivato primo al World Grand Prix. Forse è per questo che ha deciso di non presentarsi alla premiazione ufficiale a Torino.

Grazie ai tracker installati su ogni pallone è stato possibile vedere le competizioni delle mongolfiere in diretta con un sistema di computer grafica analogo a quello utilizzato nelle regate di Coppa America. In ogni momento, collegandosi al sito Internet ufficiale dei WAG 2009, è stato dunque possibile seguire la rotta di ogni pilota e leggere le informazioni in tempo reale sulla quota e la velocità di navigazione. Oltre alle immagini veniva fornito anche un commento tecnico. Pare anzi che ad alcuni concorrenti, durante la gara, siano arrivate telefonate da parte di amici piloti che fornivano consigli sulla base delle informazioni che potevano ricavare dal Web. Da segnalare inoltre che, fatto forse più unico che raro, durante tutta la competizione c'è stato un solo reclamo e nessuna protesta ufficiale da parte di nessun pilota, segno che sia la direzione di gara, sia i team di misurazione, sia gli scorer hanno lavorato con professionalità.

Oltre alle mongolfiere partecipanti ai WAG il cielo di Mondovì è stato popolato anche dalle mongolfiere della "Fiesta" che, sotto la direzione di Paolo Oggioni, campione italiano 2009, hanno fatto da spettacolare contorno alle gare ufficiali e i cui piloti si sono cimentati essi stessi in una competizione che ha visto vincitore lo svizzero Peter Blaser davanti a Paolo Oggioni e ad un altro pilota elvetico, Othmar Hochreutner.

Dovendo fare un consuntivo possiamo dire che in un evento in cui sono emersi a più riprese, almeno per quanto ci è stato dato di verificare, diversi problemi di organizzazione a livello generale, la parte svoltasi a Mondovì è stata invece un notevole successo. Mondovì ha risposto all'importanza di un evento come le "Olimpiadi dell'Aria" con un'organizzazione all'altezza della situazione, frutto dell'esperienza ultraventennale del raduno aerostatico internazionale dell'Epifania raccolta attorno all'Aeroclub Mongolfiere e potendo contare sull'esistenza di una struttura logistica unica nel suo genere come il "Porto Aerostatico", inaugurato poco più di due anni fa. Dalla festa di inaugurazione, domenica 7 giugno, in cui un animato e colorato corteo con musica a personaggi in costume ha attraversato il centro storico accompagnando piloti ed equipaggi che sono stati poi presentati al pubblico, fino alla premiazione locale avvenuta nella suggestiva piazza Maggiore, Mondovì ha offerto una bellissima cornice sia alle gare, sia ai voli dei palloni "fiesta". L'area è ben nota ai praticanti e agli appassionati italiani di aerostatica. E' qui che, negli anni Settanta del secolo scorso, è rinato il volo in mongolfiera a sud delle Alpi. Grazie ai WAG ora anche molti piloti stranieri hanno potuto toccare con mano le sue eccezionali condizioni meteorologiche e climatiche e le caratteristiche del territorio che ne fanno uno dei luoghi migliori per la pratica di questa specialità del volo.

Dopo aver ospitato con pieno successo le gare di volo in mongolfiera dei WAG 2009, Mondovì può quindi considerarsi con pieno merito una delle capitali mondiali del volo in mongolfiera. Un successo ribadito dall'apprezzamento e dai riconoscimenti giunti dalle massime autorità sportive aeronautiche internazionali che hanno potuto constatare di persona, le capacità dimostrate da tutto l'Aeroclub Mongolfiere, forte dell'esperienza organizzativa maturata in un ventennio di raduni internazionali che ogni anno, in occasione dell'Epfania, riuniscono decine di mongolfiere provenienti da tutta Europa e non solo. Chissà che il successo colto con l'organizzazione delle gare di mongolfiere dei WAG 2009 non possa rappresentare la premessa per tornare a vedere di qui a non molto tempo una nuova, importante competizione aerostatica internazionale ospite di Mondovì e del suo "Porto aerostatico".

Roberto Spagnoli - www.aerostati.it

Questo testo sulle gare delle mongolfiere dei WAG 2009 è stato scritto appositamente per il numero 86 (luglio 2009) di Hot Air Magazine, la rivista online pubblicata dal 2002 al 2010 da Bennie Bos. Grazie a Bennie per l'ospitalità, ad Antonio Biasioli per aver favorito la collaborazione e a Caroline De Noble per la traduzione del testo in olandese.

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