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XXArea di volo

Il campionato italiano è tornato per la terza volta a Mondovì, località che vanta una lunga e consolidata tradizione per i voli in pallone e può essere considerata a buon diritto la capitale dell'aerostatica italiana dopo essere stata la culla della sua rinascita a cavallo tra gli anni '70 e gli anni '80 del Novecento.
Il Monregalese si presenta come un grande anfiteatro circondato da rilievi montuosi a sud e a ovest (tra cui svetta l'inconfondibile mole del Monviso), da una vasta campagna pianeggiante a nord e da molte colline a est, sottovento quindi ad alcune delle più alte montagne d'Europa e protetto in tal modo dai forti venti di nord-ovest. Queste condizioni favoriscono un particolare microclima caratterizzato, in media, da circa 300 giorni di bel tempo all'anno.
Le favorevoli condizioni meteorologiche unite alla peculiare natura orogeografica rendono, quindi, l'area particolarmente adatta alla pratica del volo aerostatico. Il ridosso delle montagne rallenta i venti permettendo voli facili con la possibilità di molti atterraggi intermedi, mentre la configurazione del terreno consente ai palloni un'ottima navigazione e una notevole manovrabilità, tanto che non è infrequente riuscire a ritornare al punto di decollo. Le possibilità di atterraggio sono sempre numerose e le molte strade campestri facilitano il recupero del pallone.


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Lo stemma della città di Mondovì Mondovì si trova a metà strada tra Torino e la Riviera Ligure su un colle al limite delle Langhe tra montagna, collina e pianura. Fondata nel 1198, il suo nome deriva da "El Mont ed Vi", ovvero il Monte di Vicoforte (località dove sorge il celebre santuario) e nel XVI secolo giunse ad essere la città più popolosa del Piemonte. Nel 1472 vi fu pubblicato il primo libro stampato nella regione e tra il 1560 e il 1566 fu sede della prima università piemontese. Ha dato i natali a Giovanni Giolitti ed è stata decorata al Valor Militare per la Guerra di Liberazione. E' nota per le sue ceramiche, per il Carnevale che dura dieci giorni e per la sua ricca tradizione gastronomica ed enologica. La popolazione locale è ospitale e ormai abituata da lungo tempo alla presenza dei palloni e dei loro piloti ed equipaggi verso i quali mostra sempre interesse e simpatia.

Tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, grazie all'intraprendenza e all'ostinazione dell'allora presidente dell'Aeroclub di Levaldigi, l'ingegner Gallo Orsi, che superando notevoli difficoltà burocratiche era riuscito ad importare e ad immatricolare per la prima volta una mongolfiera nel nostro Paese, presso l'aeroporto di Cuneo-Levaldigi, per opera dei piloti Giovanni Aimo e Paolo Contegiacomo, che avevano conseguito l'abilitazione inglese, nacque la prima scuola italiana per il pilotaggio di palloni ad aria calda.
Mondovì ospita ogni anno il Raduno internazionale dell'Epifania giunto quest'anno alla 25a edizione. Nel 2005 è nato qui il primo aeroclub monospecialità dedicato all’aerostatica in Italia e nel 2007 è stato inaugurato il "Porto aerostatico", una struttura permanente unica nel suo genere, appositamente progettata per l'attività aerostatica e che è stata la base operativa dei campionati nazionali nel 2008 e nel 2010 e delle gare di mongolfiera dei World Air Games 2009 e che sarò il quartier generale anche del Campionato italiano 2012. Mondovì è stato il primo comune italiano a dotarsi di una mongolfiera con il proprio stemma.

Veduta aerea invernale di Mondovì Piazza (Foto Giovanni Aimo)

Una suggestiva veduta invernale di Mondovì Piazza presa dalla mongolfiera di John Aimo


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